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Il respiro della creatura


"Risalendo la collina attraverso il bosco di giovani querce di Stow, ascolto il brusco, secco fruscio delle foglie appassite. E' questa adesso la voce del bosco. Sotto altri aspetti sarebbe relativamente silenzioso e più tetro, se non fosse per queste foglie che resistono.

Suona come il ruggito del mare, ed è rallegrante e rincuorante allo stesso modo, nel far pensare che tutta la terra è una costa per l'oceano dell'aere. E' il rumore della risacca, il richiamo di un oceano invisibile, cavalloni d'aria che si frangono sulla foresta come l'acqua su sé stessa o su sabbia e scogli. Sale e scende, cresce e svanisce con piacevole alternanza, come la risacca del mare.

Forse ascoltandolo, l'uomo di terra saprà prevedere una tempesta. E' straordinario come siano universali questi imponenti sussurri, questi sfondi sonori - la risacca, il vento nella foresta, le cascate e così via - che pure all'orecchio e nell'origine sono essenzialmente una sola voce, la voce della terra, il respiro o il russare della creatura.

La terra è la nostra nave, e questo è il suono del vento nel sartiame mentre navighiamo. Proprio come l'abitante di Cape Cod costantemente ode i frangenti sulla costa, così noi di campagna sentiamo questa risacca gemella sulle foglie della foresta."

Diario, 2 gennaio 1859

da Ascoltare gli alberi di Henry David Thoreau




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