Per antichi cammini


... calpestando le orme sovrapposte di chi, quella strada, non per diletto, ma per necessità, andò tracciando, per sopravvivere, per andare incontro ad altri, per conoscere, per fuggire, per raggiungere i confini del mondo. 

- Duccio Demetrio -


Un suggestivo tratto della via Francigena in abito invernale, tra Cassio e Berceto.


In questi ultimi anni "va di moda" riscoprire antichi cammini dimenticati, antiche vie di comunicazione, di commercio e di pellegrinaggio.  Nel corso della storia cambiano le esigenze delle popolazioni, cambiano i centri di potere, di culto, cambiano gli assetti politici ed i bisogni economici, di conseguenza cambiano anche i commerci e gli spostamenti delle persone, si aprono nuove rotte di commercio e vecchie vie perdono gradualmente di importanza, a volte diventano obsolete, vengono abbandonate, dimenticate.

Riscoprire e ripercorrere queste antiche vie vuol dire scoprire e connettersi ad un territorio ed alle sue caratteristiche, è molto diverso dal fare una semplice escursione o un trekking. Stare più giorni su un territorio, dormirci, mangiarci, vederlo nelle varie ore del giorno, significa entrare nell'anima dei luoghi, perchè non solo si attraversano con un ritmo lento, cadenzato dai nostri passi e dal nostro respiro, ma si fa una conoscenza con il territorio che è più intima, se si può usare questo termine. E' simile a quando ci si reca più volte nello stesso posto, perchè ci piace particolarmente, o ci stiamo particolarmente bene, allora scatta qualcuna, una complicità, un sentirsi accolti, una conoscenza che va oltre la superficiale visita.

Siamo portati a pensare, con tutti i mezzi moderni, che viaggiare sia una prerogativa di noi moderni, a dire il vero l'uomo ha sempre viaggiato, il viaggio è il destino dell'uomo. A dispetto dei limitati mezzi di spostamento nel nostro passato, gli uomini hanno sempre viaggiato, compiendo distanze impressionanti, probabilmente viaggiavano più di noi, ed i loro viaggi erano molto più avventurosi e motivati, non viaggiavano per vacanza o per noia.  

Nell'antica grecia molte persone si incamminavano alla scoperta del mondo, e a piedi molti arrivarono anche nell'estremo nord dell'Europa, erano viaggi che duravano una vita, e spesso il ritorno non era contemplato, a dispetto dei limitati dei limitati mezzi e delle difficoltà della lingua.  Nell'antica Roma, chi poteva permetterselo partiva per raggiungere le coste della Turchia sul Mar Nero, presso l'attuale città di Inebolu, dove sorgeva un famoso oracolo, e tutto questo viaggio solo per avere un vaticinio, una premonizione, una predizione sul futuro, peraltro una palese truffa. 

Pensate poi ai pittori del rinascimento, che da Roma o da Firenze dovevano recarsi fino a Venezia per comprare i pigmenti provenienti da terre lontane, per poer realizzare i loro colori, il blu d'oltremare prende il nome proprio da questo lungo viaggio che dovevano fare i pigmenti per giungere a Venezia. Nel medioevo un pensatore del calibro di Giordano Bruno parti dalla sua terra d'Umbria per recarsi a cavallo fino a Parigi, per procurarsi un libro che si trovava in una biblioteca di quella città! 

I nostri antenati primitivi costruivano asce e punte di lancia con una roccia particolare che si estraeva in una zona montuosa nell'attuale provincia di Savona, manufatti costruiti con questo materiale sono stati ritrovati sul monte Lama nei pressi di Bardi, ma non solo, anche in veneto e in territori dell'Austria, esistevano quindi già nella preistoria vie commerciali che muovevano pietre dalla liguria al cuore dell'Europa. La storia delle miniere e delle risorse minerarie ha spesso segnato la storia stessa dell'uomo, ed è stata causa di intensi commerci e migrazioni.

Gli antichi minoici dall'isola egea di Creta avevano miniere  di rame nel nord america, in Michigan e nella zona dei Grandi Laghi, monete romane sono state ritrovate interrate nello stato di New York, i Vichinghi ed i Cinesi in antichità conoscevano e commerciavano con le Americhe, manufatti con geroglifici egizi sono stati ritrovati in caverne nella foresta amazzonica, pensate al Grand Tour tanto in voga nell'ottocento.

Insomma il viaggiare per il mondo intero non è certo prerogativa dei tempi moderni. e noi oggi vogliamo farlo con tutti i confort possibili e immaginabili e in tutta sicurezza, garantita ed assicurata, e poi chiamiamo "avventure" questi pacchetti preconfezionati a prova d'imprevisto.

Oggi noi siamo abituati a concepire una "via", un percorso, come una linea ben definita e marcata, come una strada, una ferrovia, un sentiero ben segnato, ma in antichità non era proprio così.  Un percorso, una via antica, era più realisticamente un tracciato ampio, designava un territorio ed una direzione di attraversamento, non tanto una strada o un sentiero ben definito. Tant'è vero che poi spesso i sentieri ed i luoghi di transito cambiavano spesso in relazione alle situazioni sociali e morfologiche del territorio, una zona poteva risultare poco sicura, allora si passava altrove, se un tratto di sentiero cedeva per una frana, allora si aggirava l'ostacolo passando altrove, piuttosto che riparare il danno, così i cammini erano tracce variabili, un intrigo di percorsi e varianti che portavano in una certa direzione, costellati di punti ristoro, poste per il cambio cavalli, taverne, ostelli, ospitali, ed alcuni punti di passaggio obbligati, come ponti (ove esistenti), valichi, dogane.

Anche il nostro appennino è stato testimone del sorgere e del tramontare di tante antiche vie di comunicazione, è stato attraversato e calpestato da pellegrini, mercanti, eserciti, invasori, re, santi e contrabbandieri. e molte di questi percorsi oggi si tenta di recuperare, per scopi turistici, di promozione del territorio, e per motivi d'interesse storico e culturale. Sono percorsi interessanti, da studiare, da affrontare preparati, e da percorrere con occhi attenti e mente aperta, per riscoprire un modo autentico ed antico di viaggiare e di rapportarsi con il territorio e le sue genti. 

In queste pagine cercherò di illustrare e raccogliere tutte le antiche vie e gli antichi tracciati, più o meno riscoperti, più o meno recuperati, che attraversavano il nostro appennino, sperando possa essere in qualche modo utile, o almeno piacevole o curioso per qualcuno. Un modo per raccontare ed illustrare le nostre bellissime montagne e la sua natura, e per ricordare un po' le nostre radici.





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