Il gran segreto è che non esiste nessun segreto, tutto è svelato davanti ai nostri occhi
Immagine di Luca Merli
L'arte e la letteratura fantasy sono spesso considerate arte minori dalla maggioranza del grande pubblico, io invece ho sempre provato una grande attrazione verso questi generi, quasi come se queste immagini facessero parte del mio DNA, come se risvegliassero un sentimento lontano, profondo e arcaico, un legame ancestrale.
Forse questo genere non gode di grande considerazione perchè sembra trattare argomenti fuori dalla realtà, cose campate in aria, quasi un gioco. Io invece sono convinto che si tratti di realtà al pari di tante altre cose, e che ci sia qualcosa di ben più profondo di un semplice gioco. Come ben sa chi si occupa di ricerca interiore, tutti i maestri spirituali di ogni confessione confermano che ogni cosa che la mente umana può immaginare, è reale e possibile. Chi ha esplorato i regni dello spirito, chi ha praticato meditazioni profonde e chi ha vissuto esperienze mistiche o anche esperienze spirituali "oltre i limiti del proprio corpo" riferisce di aver visitato luoghi che non sono luoghi, ovvero dove i limiti fisici che definiscono la nostra realtà cessano di esister: ci sono realtà senza tempo ne spazio, dove l'essere riesce a percepire la vastità dell'universo, l'appartenenza al tutto e la comunione con tutti gli esseri viventi, passati, presenti e futuri.
Inoltre ho maturato la convinzione che molta dell'arte e della letteratura cosiddetta fantastica possano essere per alcuni autori molto evoluti, un escamotage per passare inosservati agli occhi dei più, e far giungere un loro messaggio ai pochi che sanno intercettarlo, una sorta di mascheramento per sfuggire le maglie di certa censura o per non attirare troppo l'attenzione o gettare in subbuglio il tranquillo mondo degli spiriti sopiti.
Sono sempre più convinto che il nostro mondo, così come l'abbiamo conosciuto, o meglio come ce l'hanno sempre dipinto e raccontato, sia in realtà esattamente capovolto, ovvero tutto quello che ci spacciano per verità e realtà possa essere in verità tutta una finzione, una matrix, creata apposta per tenerci intrappolati in una certa dimensione energetica, andando ad alimentare inconsapevolmente, con le lo nostre paure e le nostre false credenze, tutte le gabbie, le catene ed i carcerieri che ci opprimono e ci tarpano le ali. Parimenti, tutto quello che ci viene proposto come fantasia, leggenda, invenzioni o fantasticherie, possa invece rappresentare se non il reale, almeno una possibilità, una diversa visione, un possibile passato od un possibile futuro, proposte che possono raggiungere il pubblico solo se opportunamente "denigrate" , ovvero se relegate alla categoria di fantasticherie.
L'arte può essere uno strumento per dare forma "visibile" a queste esperienze, per raccontare dimensioni e realtà altrimenti difficilmente rappresentabili. Le immagini che presento in questa pagina superano i limiti della nostra mente, in queste immagini il passato, il presente ed il futuro si fondono in un unico tempo mitico che forse appartiene all'inconscio collettivo di ognuno di noi. C'è come un filo sottile ed invisibile che lega molti aspetti di diverse discipline, e questo filo traspare da tutte queste immagini e da questo genere artistico. Queste immagini toccano gli istinti molto profondi e potenti della sensualità, toccano la spiritualità e la forza delle energie cosmiche ed i misteri di Madre Natura, toccano la psiche umana, dai suoi abissi più profondi alle sue vette più elevate, narrano di mitologie arcane mischiandole con personaggi futuristici (i moderni supereroi hanno qualcosa in comune con gli antichi dei, e gli dei erano la personificazione metaforica dei moti che governano gli animi umani), e queste immagini illustrano in modo romanzesco anche una realtà che prima o poi forse verrà accettata: l'antica convivenza dell'essere umano con i cosiddetti animali preistorici, con i dinosauri, una realtà che costringerà a riscrivere l'intera nostra storia, e quella del nostro pianeta, ed allora il cerchio si chiuderà: la fantasia sarà diventata realtà !
"Strati su strati, discorsi e formulette lo ricoprono e, induriti dal tempo, diventano le difese invalicabili dell'ordine sociale. Sicchè si stà su una piatta terra che si estende fino all'orizzonte, una distesa di noia e sconforto. Quasi nessuno sa applicarsi, con l'assidua ed estenuante fatica che sarebbe necessaria, a scavare e ritrovare il tesoro nascosto; quasi tutti passano la vita intera vedendo d'attorno null'altro che un suolo miserando e inerte: la vita quotidiana, strumentale, irretita nelle categorie note, recintata in ogni minimo aspetto. Lavorati a puntino sono gli uomini da un'eduzazione avvilente, ronzano loro costantemente nell'orecchio i ricatti degli affetti e dei doveri. Eppure qualcuno fa eccezione. Rarissimo, isolato nell'interiorità, sa affondare fino alle sue iniziali memorie, rivive quei lembi remoti e annebbiati, talvolta ricontempla lo splendore. [...] Distintue questa estaticità una assenza. Vi manca infatti del tutto la suddivisione per noi fondamentale dell'universo nelle due metà rigorosamente, furiosamente contrapposte: pultito e sconcio, normale e mostruoso, benodorante e fetido, accetto e repellente." (dal libro Lo stupore infantile di Elémire Zolla)
La parola immaginazione ... "potrebbe avere anche un senso più profondo, che potrebbe addirittuara essere un po' magico. Tale senso occulto si potrebbe intuire considerando il fatto che la parola latina dalla quale questo termine deriva, imago, è composta dall'aggettivo sostantivato imo, che vuol dire "profondo" e dal verbo ago, che vuol dire "agisco".
Da questo punto di vista, la persona dotata di immaginazione non sarebbe più quindi chi è capace di rappresentarsi o di raccontare ad altri storie fantasiose non aventi alcun legame con la realtà, ma piuttosto chi ha il potere e la capacità di agire nel profondo, ovvero in quella dimensione che di norma sfugge al controllo dell'io razionale e che viene definita dalla psicoanalisi inconscio o subconscio.
Questa definizione dell'inconscio o del subconscio che dir si voglia, corrisponde per diversi aspetti alla concezione che gli antichi avevano dell'anima, ovvero di quella parte immateriale di noi stessi, esistente prima della nascita e che si riteneva avrebbe continuato a vivere dopo la morte materlale"... " (dal libro All'origine delle parole di Mario Negri - Edizioni della Terra di Mezzo)
Se questo subconscio, se questa anima arriva da lontano, avrà sicuramente vissuto mille vicissitudini, avrà attraversato e visto migliaia di mondi diversi, e quando essa ci parla, attraverso il linguaggio dei sogni, della fantasia e della creatività, forse non è pura invenzione, forse sta rievocando antiche esperienze e lontani ricordi o arcane conoscenze, è un'ipotesi affascinante... vi rimando per ulteriore curiosità al mio articolo sul libro Il Domenicano Bianco di Gustav Meyrink >>>