L'importanza di avere radici
- In tutti i tempi ci sono state persone che non hanno ritrovato la strada per tornare nel loro mondo. Prima non volevano, ed ora diciamo ... che non possono più.
Acqua Madre
Il Taro, che in celtico significava l'impetuoso, l'indomito.
" Gli uomini che abitano le sponde di un fiume stringono un rapporto particolare con lo stesso. E' un'alleanza, un timore, un limite, un confine magico che da allo stesso momento sicurezza e instabilità. Il suo flusso incessante, il suo rumore, è un compagno che rassicura e avverte, una costante immutabile che rappresenta l'altrettanto ieratico ed invariabile scorrere del tempo ed il succedersi degli eventi umani, grandi e piccoli.
L' uomo che vive accanto al fiume lo osserva, vede una pittura mobile, sempre mutevole. Cresce capace di riflettere e meditare, vivace ma mai incosciente, rispettoso della natura, attento ai suoi equilibri, mezzo marinaio, mezzo contadino, un misto di socialità e prudenza, curioso di scendere e risalire la corrente, geloso del proprio pezzo di terra lungo la riva.
Il fiume è innanzitutto l'acqua, la prima radice e necessità della vita [...], il fiume è un Dio allora, come credevano gli antichi, un Dio che rappresenta allo stesso tempo la natura esterna, potente e terribile, che è la personificazione sia dell'impalpabile scorrere delle ere come delle correnti energetiche della Terra. [...] Una volta sacrifici ed omaggi erano offerti ai fiumi, le loro statue antropomorfe li personificavano presso i templi dei greci e dei latini. Poi, forse, è passato il tempo degli dei e gli immemori uomini salgono al suono delle campane a pregare l'Unico. Ma il loro sguardo scende verso la valle e verso gli argini, negli occhi c'è il rispetto, c'è amore, c'è il sacrosanto timore."
(tratto da un vecchio libro senza copertina, di cui quindi non riesco a rintracciare titolo ed autore)
Il fiume presenta una varietà incredibile di ambienti naturali e di paesaggi, sempre in continuo cambiamento. In queste immagini cerco di coglierne la bellezza in tutti i suoi aspetti, da quello più poetico a quello di interesse naturalistico. Dalla sorgente alla foce, la lunga corsa del fiume modella il paesaggio, da forma ai paesi e alle attività umane, e forse anche al carattere stesso delle persone che ne abitano le sponde. Esploriamo questi paesaggi attraverso le fotografie...
- In tutti i tempi ci sono state persone che non hanno ritrovato la strada per tornare nel loro mondo. Prima non volevano, ed ora diciamo ... che non possono più.
"Per anni aveva urlato dentro di me il richiamo di questi luoghi e adesso ero qui, finalmente, così assorbivo tutte le forme e i colori che il mio sguardo riusciva ad abbracciare. Assaporavo la pace della natura che i circondava, e quella dentro di me."
Altolà, fermi tutti, siam pirati ammazzatutti ! Se ci falcia una cannonata, all'inferno farem l'adunata !
Quest'anno l'autunno ha fretta di arrivare, i colori del bosco, lungo le sponde del Taro, già virano verso le tonalità calde e le prime foglie giaciono già al suolo.
In queste prime giornate piovose di inizio settembre l'estate, con i suoi colori vividi, le sue luci intense ed il sole cocente, sembrano già un lontano ricordo, eppure era giusto ieri. Nemmeno il tempo di sistemare gli scatti fatti in agosto, e già siamo catapultati nell'autunno, il tempo corre come si suol dire, ed il paesaggio corre con lui.
"... appare evidente che non c'è nulla da conoscere, ma solo esperienze da compiere, frutti da assaporare, corpi da godere, spiriti da percepire, vite da amare. E' la comprensione vertiginosa che la vita è un processo infinito di autogenerazione. Nessun Creatore, ma solo la semplice e interminabile pulsazione di un respiro il cui ritmo metamorfico...
Puoi visitare altri album fotografici sul fiume Taro a questo link: