L'importanza di avere radici
- In tutti i tempi ci sono state persone che non hanno ritrovato la strada per tornare nel loro mondo. Prima non volevano, ed ora diciamo ... che non possono più.
- Perchè non possono più?
- Dovrebbero desiderarlo. Ma ormai non desiderano più niente. Hanno sprecato il loro ultimo desiderio in qualche altra cosa.
- Ma perchè? Non si può continuare ad avere desideri fin che si vuole?
- Puoi continuare ad avere desideri fintanto che ti ricordi del tuo mondo. Quelli che vedi qui invece hanno fatto fuori tutti i loro ricordi. E chi non ha più un passato non ha neppure un avvenire, non ti pare? Per loro nulla può cambiare, perchè loro stessi non possono più cambiarsi.
- Michael Ende, La storia infinita -
Non so dire se è stato un caso nascere qui, in questo luogo, sicuramente è stata una fortuna, perchè qui ho tutto ciò di cui ho bisogno; la mia felicità non è lontana e costa pochissimo. Sono nato vicino ad un fiume che è stato, nella mia infanzia, il mio parco avventure e la mia scuola. Fin da piccolo intuivo che questo luogo era importante per me, non ne capivo il perchè forse, ma capivo che era importante, e così è stato, e lo è ancora: in questi luoghi ho le mie radici, qui ho trovato il mio punto energetico, la mia connessione, forse è stato un richiamo, un'attrazione magnetica tutta questa storia. In un certo senso questo luogo mi ha plasmato, ha affinato la mia sensibilità, la mia curiosità ed il mio cuore, ha curato le mie ferite, ha stimolato i miei pensieri, ed ancora oggi riesce sempre a soprendermi, ad incantarmi, a confortarmi: qui io mi nutro.
Una mia amica mi disse un giorno "ma io non voglio avere radici, non sono mica un albero" ! Certo che no, anche se abbiamo molto da imparare dagli alberi, loro sono più evoluti di noi, loro possono vivere senza di noi, noi no senza di loro. Le radici dobbiamo forse intenderle in un senso più spirituale e culturale, che non in senso materiale. E comunque puoi girare l'interno mondo, ma alla fine è a te stesso che devi tornare, perchè il vero mondo tutto da esplorare è dentro te stesso, non la fuori. Il "la fuori" è solo l'idea di te che ti sei fatto.
In questo senso è forse importante avere radici, è importante avere un luogo accogliente e stimolante, un luogo tutto per sè all'interno del quale perdersi, per poter ritrovare un dialogo interiore. Ma è un fiume, come può essere tutto per te? Si, in effetti è un fiume, è di tutti, e da tanti è frequentato, ma basta allontanarsi dai percorsi usuali, ed improvvisamente mi ritrovo a tu per tu con la Natura selvaggia e indomita, e posso camminare per un'intera giornata senza mai incontrare assolutamente nessuno, e questa è una gran fortuna, non ci sono molte persone che possono avere questa fortuna così a portata di mano, per me è un grande privilegio e un grande regalo. E' la mia valvola di sfogo, il mio piccolo paradiso peruto, ma facilmente ritrovaro, è il mio rifugio, la mia nicchia vitale, la mia salvezza!
Queste due fotografie sono molto significative, hanno un grande valore simbolico, emotivo ed affettivo: in queste foto c'è tutto quanto! C'è la natura, quella indomita e potente, maestra di vita e di spirito, donatrice di forza e di energia, c'è il mio essere libero, altrettanto selvaggio e indomito, in armonia ed in simbiosi con l'ambiente, quasi ne fossi parte integrante, la mia anima immersa nella natura, o la natura immersa nella mia anima, forse non c'è differenza. Queste fotografie non hanno nulla di particolarmente spettacolare o particolarmente affascinante, non illustrano paesaggi paradisiaci o avventure mozzafiato, sono fotografie semplici e vere, ma allo stesso tempo raccontano un mondo, materiale e spirituale, interiore ed esteriore, raccontano una storia d'amore e di rispetto, raccontano la mia storia, e forse solo io vedo questi luoghi con questi occhi.
In queste foto c'e' la materia e lo spirito, c'è la pietra, il legno, e l'acqua, l'aria, lo spazio e gli anfratti, il bosco e l'anima, il passato e il futuro, la vita e la morte, la forza e la dolcezza, l'inverno e l'estate... queste sono le mie racidi.
Avere radici non significa essere ancorati fisicamente ad un luogo, anche se alcune forme di vita lo fanno, come gli alberi: loro hanno scelto un punto che è per sempre, e questo dona loro una grande forza; non sembra che si annoino mai gli alberi, osservano sereni il passare delle stagioni, e vivono a lungo, molto a lungo, danzano con il vento, e si connettono con il mondo delle tenerbe, nel sottosuolo, e con le forze delle stelle, con cui dialogano, conoscono l'inferno e il paradiso: non mi sembrano affatto cose di poco conto. Avere radici non significa non amare i viaggi, non amare la scoperta e l'esplorazione, significa piuttosto avere una bussola interiore, un navigatore che mi permette di muovermi sicuramente in ogni luogo, senza timore di perdermi, in senso metaforico e spirituale.
Le radici sono una forza ostinata e tenace, che ci rendono esseri ostici e difficili, per questo forse molte entità nel nostro mondo cercano con altrettanta tenacia di reciderle. Un uomo senza radici è come un pezzo di legno in balia delle onde. Essere radicato significa avere una volontà chiara e resistente che, come un albero maestro interiore, mi condurrà al mio porto sicuro attraversando mari e tempeste.
Nelle immagini di questa pagina il paesaggio della Val Taro nei dintori di Gaiano: la prima in alto con i colori di settembre, la seconda con i colori di novembre. Per altre foto sfogliate l'album fotografico >>>
Il Viaggiatore senza meta
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