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Questo non è un luogo pubblico, queste pagine sono private e riservate, accessibili esclusivamente, a mia discrezione, per pochi stretti amici con i quali condivido una comune visione della vita.
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La folla ed il mercato
Non porto al mercato me stesso e non do in pasto alla folla la mia vita, le mie idee o le mie opere, e ancor meno permetto ad altri di giudicare, seguire, criticare o commentare i miei pensieri, i miei gusti, il mio modo di essere ed il mio stile di vita, che sono questioni strettamente private. Io stò già bene così, non ho bisogno dell'approvazione o dell'ammirazione altrui, anzi, ne tantomeno ho velleità di far cambiare idea agli altri.
In fin dei conti non è che in questa sezione si nasconano chissà quali segreti o chissà quali peccaminosi contenuti, si tratta piuttosto di rispetto per un "giardino privato" costruito nel tempo e coltivato con passione e dedizione, e dove non è che chiunque possa entrare a pisciare sui cespugli !
Qui troverete articoli e fotografie, idee, pensieri e riflessioni che rispecchiano il mio mondo, il spirito ed i miei valori, ma le idee personali non sono viste di buon occhio, anzi un'idea o un pensiero personale sono spesso considerati più taglienti e pericolosi di una lama!
Tempo fa mi entusiasmavo quando scoprivo cose nuove e sorprendenti, ma quando cercavo di condividerle con chi mi circondava, vedevo nella migliore delle ipotesi solo indifferenza, quasi imbarazzo. Con il tempo ho capito che è inutile parlare con le persone, perchè è come parlare al muro, anzi spesso ci si fanno solo dei nemici e si fa pure la figura dei coglioni! Allora ognuno si tenga in coscenza e libertà le proprie convinzioni, io mi sono ritirato nel mio castello interiore e ho sollevato il ponte levatoio.
Rimango esempre esterefatto quando vedo attorno a me informazioni di ogni genere, infinite possibilità di arricchirsi interiormente o di crescere spiritualmente, ma molti, troppi, rimangono indifferenti a queste opportunità; a volte cado ancora nell'illusione di poter condividere qualcosa di interessante, ma prendo sempre il muro in faccia. Peggio per me, ancora troppo ingenuo sono, ma la mia coscienza è a posto: è evidente che nell'epoca dell'informazione, dove ognuno può attingere a migliaia di fonti come mai in passato è forse stato possibile, rimanere nell'ignoranza è una scelta, ed io non voglio certo opinare le scelte altrui. Parimenti, non voglio vengano opinate le mie, perchè la tua libertà finisce dove inizia la mia, e viceversa.
Grazie per la comprensione.
Il mercato
"Amico mio, fuggi nella tua solitudine. La foresta e il macigno sanno tacere dignitosamente con te. Sii di nuovo simile all'albero che tu ami, dalle ampie fronde: tacito e attento si leva sopra il mare.
Là dove la solitudine finisce, comincia il mercato; e dove il mercato comincia, là comincia anche il fracasso dei grandi commedianti e il ronzio delle mosche.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Una verità che si insinui solo in orecchie fini, il commediante la chiama menzogna e nullità. Certo, egli crede solo a dèi che facciano gran fracasso nel mondo! Il mercato è pieno di buffoni solenni!
Ma il momento li incalza, così essi ti incalzano: e anche da te pretendono un si o un no. Guai, vuoi assiderti tra pro e contro?
Mai la verità fu al fianco di un assoluto.
Non levare più il tuo braccio contro di loro! Innumerevoli sono essi, e non è tuo destino essere uno scacciamosche."
- Così parlò Zarathustra - Friedrich Nietzsche -
La folla
"La folla: Non puoi ancora correre il rischio di frequentarla.
Non c'è ragione per cui la vanagloria di ostentare il tuo ingegno ti porti in mezzo alla gente con la voglia di tenere pubbliche letture o di dissertare. Ti lascerei la libertà di farlo se tu avessi una mercanzia adatta a questa gente. Ma non c'è alcuno in grado di intenderti.
Per chi allora ho imparato? Non temere di aver faticato invano, se hai imparato per te stesso.
Bene si espresse anche quel tale che, essengogli stato chiesto quale scopo avesse tanta sua diligenza in un'arte destinata a raggiungere una strettissima cerchia di persone, dichiarò: Me ne bastano poche, me ne bssta una, mi basta anche nessuno.
Epicuro scrisse in una lettere per un suo compagno di studi: Tali cose io rivolgo non a molti, ma a te, perchè rappresentiamo uno per l'altro un pubblico più che sufficiente.
I tuoi lati positivi mirino soltanto ad una approvazione interiore."
Seneca - Lettere morali a Lucilio