Le pozze estive
Piccole perle di bellezza
In queste prime giornate piovose di inizio settembre l'estate, con i suoi colori vividi, le sue luci intense ed il sole cocente, sembrano già un lontano ricordo, eppure era giusto ieri. Nemmeno il tempo di sistemare gli scatti fatti in agosto, e già siamo catapultati nell'autunno, il tempo corre come si suol dire, ed il paesaggio corre con lui.
Ricordo una conversazione avuta molti anni or sono ormai, con un amico, sulla fotografia, e lui mi diceva di non amare la fotografia di paesaggio perché il paesaggio è monotono e sempre uguale a sé stesso, non cambia mai, mentre per lui le fotografia di valore, interessanti, erano quelle che fermavano nel tempo le cose mutabili. Sul momento non seppi controbattere a queste parole, ci rimasi pure male essendo io stesso un grande amante del paesaggio, eppure ora a ripensarci bene, guardando le foto fatte nel corso degli anni negli stessi luoghi, potrei controbattere non solo con le parole, ma anche con le fotografie, dimostrando che anche il paesaggio cambia in continuazione, e non solo per l'ovvio avvicendarsi delle stagioni, ma proprio anche morfologicamente il paesaggio cambia, quello dei fiumi poi cambia anche rapidamente in modo molto evidente, e chi frequenta il fiume sa benissimo che ogni anno, dopo l'inverno e le sue piene, il paesaggio che ci si ricordava l'anno scorso, spesso non esiste più.
Questo piccolo laghetto, di un bel color smeraldo è una di quelle pozze che si formano d'estate, quando il fiume scende molto di portata e molti rami letteralmente si seccano, a volte prima di seccare completamente, lasciano temporanee piccole pozze che sembrano dei piccoli laghetti in miniatura, pozze che spesso con il passare dei giorni torridi arrivano a prosciugarsi completamente. Questa bellissima pozza color smeraldo si trovava questa estate tra Ghiare di Berceto e Roccamurata, all'orizzonte infatti svetta la severa ed inconfondibile mole ofiolitica del Groppo di Gorro.
Qui di seguito invece altre piccole pozze estive riprese negli anni scorsi in varie parti del fiume Taro:
Il paesaggio potrà anche essere fisso ed immutabile in molti luoghi, per esempio le montagne immobili da millenni, potrà anche essere banale ed estraneo al corso degli eventi dell'uomo, potrà anche non avere un valore intrinseco per alcune persone, ma per me avrà sempre un grandissimo valore: percependolo come estensione di me stesso, come esternazione dei miei moti interiori, come un palcoscenico su cui vanno in scena le mie emozioni, non potrò mai farne a meno, come non posso fare a meno dell'aria per respirare o dell'acqua per dissetarmi, è una necessità interiore. E poi con il paesaggio si dialoga interiormente, c'è uno scambio continuo di energie a livello profondo, quasi una simbiosi: le mie emozioni influenzano il mio modo di vedere il paesaggio, ed il paesaggio influenza a sua volta le mie emozioni, in un dialogo in cui spesso soggettivo ed oggettivo sfumano l'uno dentro l'altro, come due nuvole che si incontrano.
La bellezza del paesaggio resta per me un valore inestimabile, la sua ricerca, l'esplorazione e la contemplazione sono un nutrimento essenziale, al pari di qualsiasi altro elemento nutritivo.
Scrive la ricercatrice russa Olga Samarina: "l'organismo umano è un sistema aperto. È immerso nell'ambiente esterno e lo sta formando, nello stesso tempo. Ma lo potrebbe formare ancora di più, se fosse conscio della sua vera natura e disponesse di tutti gli strumenti che gli regalerebbe una spiritualità realizzata. ... La creazione e l'affermazione di un modello informazionale dell'uomo farebbe uscire la scienza e la religione dalla profonda crisi, permettendo di studiare tutti i molteplici canali di scambio tra l'uomo e l'ambiente, a tutti i livelli." (*)
Sono cose che ho sempre pensato, sempre percepito, per questi motivi ritengo importante circondarsi di bellezza ed immergersi in paesaggi naturali quanto più puri e ricchi possibile. In questo modo potremmo dialogare e nutrirci in profondità con energie ed informazioni di prima mano, preziose ed essenziali per la nostra salute e la nostra realizzazione personale.
Non rispettare la natura e deturpare il paesaggio che ci circonda, è come sporcare e sputare sul cibo che andremo a mangiare! È una semplice questione di logica e di amor proprio. Rispettare e proteggere la Natura non è tanto non gettare le cartacce in terra o non strappare un fiore, questa è lbanalità, proteggere la natura è capire che il mondo è tutto un grande respiro cosmico che ci permea e ci pervade, e che noi a nostra volta pervadiamo con la nosta essenza. Non lasciamoci contaminare respirando aria viziata.
Non cibatevi di schifezze e di brutture, perché noi siamo quello che mangiamo, in ogni senso, anche con gli occhi! Cercate la bellezza e il mistero attorno a voi, contemplateli, assorbiteli, custoditeli e proteggeteli, siete voi stessi!
(*) Proteggi e risana il tuo mondo di Olga Samarina - collana La Russia Esoterica e Scientifica - Ediz. Psiche 2