Life essence

21.03.2021

Se dovessi scegliere una foto che mi rappresenti, una sola su tutte quelle che ho fatto in vita mia (e vi garantisco che sono davvero tante), ancora oggi, nonostante i molti anni trascorsi, questa resta senza dubbio la mia scelta preferita! In questa foto c'è tutto me stesso e la mia visione della vita. E' l'icona di me stesso, passato, presente e futuro.



Questa fotografia condensa in un singolo scatto mille significati profondi,  racchiude tutta l'essenza e la suggestione del paesaggio, tutta la grandezza della Natura e della Vita in un susseguirsi quasi infinito di orizzonti che si dispiegano davanti al nostro cammino. Racchiude l'essenza del viaggiare, camminando con le proprie sole forze,  l'esplorare il mondo al ritmo dei propri passi e del proprio respiro, viverlo e respirarlo immersi in esso, il perdersi in tanta bellezza. Non importa che chi sia quella persona, non importa che nome abbia questa montagna, o in che parte del mondo si trovino quelle valli all'orizzonte, questa immagine è un archetipo per me, e la porto nel cuore da molti anni, sicuramente una di quelle che mi rappresentano di più, un autoritratto più veritiero di qualsiasi fotografia del mio volto, di qualsiasi documento d'identià. 

Per la cronaca, ci troviamo sulle pendici del Monte Marmagna (Appennino Parmense), nella fine dei lontani anni '80.  Avevo tra le mani la mia spartana Praktica MTL-5 con un piccolo tele da 105 mm e pellicola Kodak Ektachrome 100 per diapositive, la foschia nelle valli nascondeva quasi completamente il profilo delle montagne, ed il paesaggio appariva abbastanza piatto e banale, con un cielo biancastro e slavato, decido allora di armeggiare con il filtro polarizzatore, e come per magia, la foschia sparisce e all'orizzonte compaiono tutti quei bellissimi profili di valli e montagne ! Ero entusiasta di quanto stavo vedendo, e non immaginavo che, ad un certo punto, sarebbe spuntato in lontananza un solitario escursionista che saliva senza indugi lungo un sentiero di fronte a me, a questo punto ho l'illuminazione e non voglio perdermi questa occasione irripetibile,  corro per trovare l'inquadratura ideale, per far si che il profilo dell'escursionista si stagli per intero contro lo sfondo, avevo pochi secondi prima che la figura sparisse oltre il profilo della montagna, e riesco a scattare questa che sarà sempre la mia foto più rappresentativa. Piccola nota di orgoglio, nel 1991 è stata pubblicata sulla copertina della RIVISTA DEL TREKKING.



Questa immagine è in perfetta sintonia con le parole di questa bellissima poesia di Gianluigi Gherzi :

Se c'è un punto da raggiungere, raggiungilo a piedi.  Se c'è una strada da fare, falla camminando. Hai bisogno del sudore, del dolore nei tuoi muscoli, dei piedi che protestano, della bocca che si secca.

Se devi andare oltre, vacci a piedi, non cercare scorciatoie, guadagna, camminando, il disegno del paesaggio, che sempre muta.

Tu sei quel millimetro di vita, che nessuno sguardo dall'alto potrà cancellare, sei l'eco di una musica incantata, che arriva da lontano, per prepararti alla festa del paese che sarà.

- da "Ti aspetto nella mia casa a disordinare", AnimaMundi Edizioni -


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