Respiro
"... appare evidente che non c'è nulla da conoscere, ma solo esperienze da compiere, frutti da assaporare, corpi da godere, spiriti da percepire, vite da amare. E' la comprensione vertiginosa che la vita è un processo infinito di autogenerazione. Nessun Creatore, ma solo la semplice e interminabile pulsazione di un respiro il cui ritmo metamorfico tutto tiene e nulla lascia svanire. Se l'uomo riuscisse a liberarsi da ciò che gli impedisce di sentire questo respiro profondo che lo attraversa da prima che nascesse e che lo accompagnerà dopo la morte, se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito."
da Estasi, di Jean-Luc Nancy e Federico Ferrari
L'albero e il sasso stellare
Il Taro tra Ostia Parmense e Roccamurata
Il tratto di fiume tra Roccamurata ed Ostia Parmense nasconde angoli quasi segreti e di grande bellezza. Non comodi da raggiungere, quindi fortunatamente ancora poco contaminati dal turismo d'assalto dei bagnanti in fuga dalla città ed in cerca di avventure da postare sui social.
E' un piccolo angolo di paradiso tagliato su misura per un naufrago di questi tempi, una spiaggia dove è dolce naufragare e sperare che nessuno venga in nostro soccorso! Ho scritto il mio messaggio e l'ho messo nella bottiglia, affidandolo alla corrente del fiume. C'era scritto "sto bene, non venite a cercarmi".
Camminando lungo il fiume ho scoperto una minuscola spiaggetta di sabbia con vista su un laghetto di acqua verde fresca e cristallina, la conoscevo già in verità, quindi è stato un ritorno, ma da tempo non venivo in questo luogo. Forse qualcosa mi chiamava e mi attendeva: un piccolo albero getta una provvidenziale ombra proprio nel posto giusto e alle ore giuste, camminando sotto il sole estivo, questa ombra è un invitante richiamo, ma poi, oltre alla piacevole ombra, ho scoperto che questo albero particolare nasconde un piccolo tesoro, forse un messaggio inciso nella roccia direttamente dall'anima della Terra.
Mentre camminavo infatti verso questo bell'albero, ho subito notato una cosa alquanto strana, sotto l'albero, tra le radici, c'era una specie di piccola nicchia, ricorda una piccola nicchia sacra, ed appoggiato sulle radici dell'albero si scorgeva un sasso su chi sembrava disegnata una stella. Mentre mi avvicinavo il disegno si faceva sempre più chiaro, e mi son detto "ma che bello, qualcuno ha disegnato una stella su un sasso e l'ha appoggiato sotto l'albero..." ma la sorpresa si è presto tramutata in stupore quando ho potuto constatare che la stella non era affatto disegnata sulla superficie del sasso, ma era proprio un sasso con quella forma, le e linee che si intersecavano disegnando la stella erano inclusioni di minerale bianco (calcite) che penetravano ed attraversavano tutto il sasso, quindi nessun disegno, nessuna opera umana. Gli agenti atmosferici e l'ossidazione hanno poi scavato e messo in risalto questo particolare disegno... e poi altra sorpresa: il sasso non era stato appoggiato lì, ma era saldamente incastrato nelle radici dell'albero! Quale incredibile e fortuita serie ci eventi poteva aver creato tutto questo!?
Questo piccolo luogo, vero angolo di paradiso, a pochi passi dalla civiltà, eppure fuori dal mondo, era e è tutt'ora un luogo altamente simbolico, quasi un luogo sacro, un altare naturale, un universo concentrato in pochi metri, mi piace immaginarlo come un portale, quasi che la Natura abbia voluto qui suggellare un patto, un'alleanza cosmica tra la Terra e le Stelle, un'alleanza di cui gli alberi ne sono il sigillo vivente. Affondano le radici verso il cuore buio e profondo della Terra, ne frugano le viscere, ne conoscono i misteri e allo stesso tempo protendono i loro rami verso il cielo, e come mille dita frugano anche li, mentre con le loro foglie si nutrono direttamente da una stella, quella più vicina che hanno trovato, il Sole.
L'albero è notoriamente un simbolo di connessione tra la Terra, le sue oscure profondità, ed i mondi superiori, il cielo, le stelle, tra l'energia della pesante materia, ed i mondi spirituali, verso cui i rami si protendono, quasi a cercar le stelle, di cui l'albero stesso letteralmente si nutre: che un albero custodisca un sasso-stella tra le sue radici, nel suo grembo in un certo senso, quasi a proteggerlo, come fosse il suo cuore, è un messaggio potentissimo: come dire siam figli delle Stelle !!! E gli esseri umani hanno molto in comune, sia con gli alberi che con le stelle. Non credo al caso, ormai non più, da tempo... dobbiamo avere fiducia in questo disegno, in questo sodalizio, e dobbiamo nutrirci sia delle forze potenti della Terra che delle energie sottili che ci raggiungono dalle Stelle. Dobbiamo essere come gli alberi, connessi, dobbiamo essere un ponte tra il cielo e la terra, tra la luce e il buio, tra lo spirito e la materia, d'altronde molti personaggi, famosi e meno famosi, gli stessi studiosi di radioesesia, sostengono che l'uomo sia essenzialmente un'antenna, un coagulo di energie cosmiche, che riceve , trasmette e conserva informazioni..
Raggiungere questo luogo penso sia stato un grande regalo, un grande privilegio, un grande insegnamento, una grande conferma.
Quel sasso da li non si muove, è inamovibile come se l'albero lo tenesse stretto a sé nella morsa delle proprie radici, quasi a suggellare questa alleanza cosmica, io ho provato a muoverlo, appena l'ho visto ho pensato che fosse stato disegnato e appoggiato li da qualcuno, ma quando ho visto che era incastrato nelle radici, quando ho visto che il disegno della stella non era un incisione superficiale, e che il sasso non era appoggiato ma incastonato tra le radici... beh, allora non ho potuto far altro che arrendermi e lasciarmi sopraffare dalla meraviglia!
In questo luogo ci sono severi strati rocciosi sollevatisi in verticale, che trasmettono potenza, energia, forza; c'è acqua, calma e pulita, che trasporta le informazioni della vita, che fluisce come il tempo; ci sogno gli alberi, che connettono, c'è armonia e bellezza, colore, silenzio e pace. Non chiedetemi dove si trova esattamente: io penso ormai che non si capiti in un posto per caso, se non siete mai passati di lì, se non l'avete mai visto, forse non avete trovato la connessione giusta, la giusta sintonizzazione... ascoltatevi, seguite il vostro istinto, quello più profondo, selvatico... è difficile così sbagliare, e troverete certamente le vostre risposte!
Ognuno ha le sue domande, ognuno ha le sue risposte.
Non escludo che qualche essere umano particolarmente sensibile l'abbia trovato ed incastrato li sotto, ma quel sasso di per sé è qualcosa di unico, e l'albero stesso è un platano, di quelli che si trovano lungo molte strade di pianura, un albero certamente comune ma che non si trova facilmente sul greto di un fiume, perlomeno è il primo che io vedo. Ha una forma molto diversa da quei fusti a colonna che siamo abituati a vedere, forse perché qui ha avuto la possibilità di esprimersi liberamente ed ha assunto una forma un po' bizzarra. E' un luogo tutto molto particolare, qui ci si sente lontani dalla civiltà, e non tanto in senso fisico quanto in senso spirituale: giungere qui da l'idea di esserci appartati per un attimo per ascoltare qualcuno, o qualcosa, che deve raccontarci un segreto.
Grazie, grazie di cuore, il mio Fiume sa sempre come stupirmi e conquistarmi, ogni volta! Chissà se la prossima estate, dopo le piene invernali, tutto sarà ancora lì come prima ... forse questo luogo non esiste veramente, forse era solo un messaggio, transitorio, fluttuante, tremolante e inarrivabile come un miraggio.
La Natura ci parla, attraverso simboli e paesaggi, come messaggi rinchiusi nelle bottiglie ed affidate alla corrente, ma chi li riceverà, dall'altra parte del mare, probabilmente non avrà nemmeno la lingua per capirli.
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Una bellissima lezione d'amore sugli alberi, concedetevi il lusso gratuito di prendetevi una mezz'oretta di pace per ascoltarvi...
Grazie a Michele Giovagnoli
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