Piccolo viaggio nel tempo al San Gottardo

12.01.2025

Si può fare... ovvero Iistruzioni su come invertire il senso di marca ad una locomotiva


La tecnica è molto semplice ma efficace: olio di gomito !!!  Sembra incredibile, ma una volta sistemata sulla piattaforma girevole, anche un bestione di questa stazza, tutto ferro e acciaio, puù essere spostato "a mano" semplicemente spingendolo, probabilmente lo sforzo maggiore serve per vincere l'attrito dovuto agli ingranaggi un po' agguginiti della piattaforma. Qui siamo alla stazione di Erstfeld in Svizzera, lungo la storica linea del San Gottardo, e si stà girando una DR 50-3673, una serie di macchine a vapore costruite a Berlino negli anni quaranta.



Il viaggio inteso come esperienza, e non semplicemente come spostamento fisico da un punto ad un'altro, è un po' senso e metafora della vita; nella maggior parte dei casi si intraprende un viaggio per recarsi in qualche località, e per farlo si usano i mezzi più disparati, ma a volte è il mezzo stesso la meta del viaggio, l'esperienza di muoversi e di attraversare paesaggi utilizzano un mezzo insolito, particolare, come in questo caso: a bordo di un veccchio treno a vapore.

Non quindi un viaggio alla ricerca di paesaggi sconosciuti, ma un viaggio alla ricerca di sensazioni sconosciute, un viaggio nel tempo e nei ricordi, anzi no, nelle suggestioni di tempi lontani e mai vissuti, perchè penso che pochi di noi ormai possano ricordarsi di viaggi su treni a vapore.

Il treno è sempre un mezzo affascinate perchè non ti toglie del tutto la tua intraprendenza, al contrario dell'automobile che ti porta fin davanti alla tua destianzione, senza sforzo, oggi nemmeno più lo sforzo di conoscere il percorso, e forse in un futuro prossimo senza nemmeno il piacere di guidarla. Il treno no, lui ti accompagna solo per un tratto, lui ti accompagna fino alla stazione, poi devi comunque usare la tua intraprendenza per giungere fino alla tua destinazione. 



Gli orari sempre in forse, perchè mille sono sempre gli imprevisti all'orizzonte, l'odore del carbone, il vapore che sibila e sbuffa e annebbia il paesaggio, trasformando in visioni anche le più banali scene quotidiane, la fuliggine che ti entra negli occhi, lo sconfort delle carrozze, sempre istruttivo, insomma un piccolo viaggio nel mondo della ferrovia e dei treni che è esso stesso una meta, anche senza dover andare per forza da qualche parte particolare, per qualche motivo particolare. Ed attraverso scorci di paesaggio intravisti dal finestrino, sguardi e parole intercettate, frammenti di vite di altri passeggeri, le luci calde di un bar, un orologio che minacciosamente ti ricorda in continuazione che il tuo tempo è limitato, un marciapiede deserto in una stazione sconosciuta, ti fanno rivivere qualche misteriorsa sensazione di déja vù e ti fanno provare in prima persona le atmosfere immaginate in qualche vecchio romanzo, qualche avventuroso giallo o qualche pellicola cinematografica.

Ci sono tanti modi di viaggiare, non necessariamente bisogna andare da qualche parte.



Qualche altra foto la potete guardare nell'album su zonerama:


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