Il Teatro Anatomico di Bologna
Viaggio nei luoghi macabri della storia e questioni sul viaggiare dei moderni
Della serie "esplorazione di luoghi macabri" ecco un'immagine un po' raccapricciante e da brividi, anche se apparentemente sembra solo un normalissimo tavolo, un po' arzigogolato forse ma... si ma che tavolo!
Siamo all'interno del Teatro Anatomico presso l'Archiginnasio dell'Università di Bologna, un piccolo teatro tutto costruito in legno, con soffitti a cassettoni decorati con motivi astrologici ed astronomici, forse a voler stabilire un contatto con l'anima che, una volta defunto il corpo materiale, se na va verso gli sconfinati abissi siderali.
La spettacolarizzazione del macabro: immaginate, un corpo umano nudo e squarciato, adagiato su questo tavolo, e tutt'attorno legni finemente intarsiati, statue di personaggi illustri, stemmi e blasoni, orrore e bellezza, arte e morte in un connubbio inquietante. E tutto questo sotto gli sguardi attenti di tanti altri esseri in vita, quali emozioni e quali pensieri dovevano attraversare le menti e i cuori di questi spettatori?
Molti medici e chirurghi al tempo erano anche astrologi, ed in una visione più propriamente olistica, come direnno oggi, l'uomo era ancora considerato parte integrante dei cicli naturali del cosmo intero e ad esso collegato, pertanto era necessario conoscere anche l'astrologia, per individuare il momento migliore per intervenire chirurgicamente. Erano allora scienza a tutti gli effetti la iatromatematica, che, in osservvanza della legge di corrispondenza tra il macro ed il microcosmo, si occupava di analizzare la struttura e lo stato di salute di un corpo umano attraverso lo studio e le influenze dei pianeti e delle stelle e viceversa, unendo l'atrologia all'arte medica. Una disciplina simile era la melotesia planetaria, disciplina che studiava la corrispondenza e la correlazione dei pianeti con le varie parti del corpo umano.
Immagini tratte dal sito Cronache Esoteriche
Con il secolo dei lumi e grazie anche agli studi condotti sulla dissezione dei corpi, l'arte medica si è via via concentrata sull'aspetto più propriamente materiale e terreno del corpo, e queste forme di sapere sono lentamente state abbandonate. Anche in campo medico il materialismo ha preso decisamente il sopravvento e, come sostengono nuove teorie, un ridimensionamente sarebbe auspicabile, in quanto ridurre l'uomo a una macchina rappresenta una deriva pericolosa ed infruttuosa, se ci atteniamo ad un'ottica umana ovviamente. La nostra è "una società molto visiva, che si focalizza sui singoli dettagli e perde la visione d'insieme, percui diventa anche incapace di distinguere tra apparenza e sostanza, e quindi facilmente manipolabile. Vedere il cielo stellato ci permette di capire che siamo parte di una coreografia globale. Se tutto è selfie, finiremo facilmente per credere di essere il centro dell'universo." (dal libro Essere Corpo di Jader Tolja e Tere Puig)
Tornando al teatro, ai lati, sulle pareti, campeggiano statue ignee dei grandi medici del passato, da Paracelso a Ippocrate, e al centro questa piccola arena, all'interno della quale un tavolo... anatomico! Si perchè qui, sugli spalti prendevano posto i futuri medici, animati dalla sete di imparare, mentre su questo tavolo, letteralmente si squarciavano e si dissezionavano cadaveri, in un macabro e disgustoso spettacolo da brividi, per gente senza peli sullo stomaco, naturalmente tutto per il progresso e la scienza.
Al di là dei buoni propositi, lo studio ed il progresso dell'arte medica, e al di là dell'abbellimento artistico del contorno, questo rimane comunque un luogo abbastanza inquietante ed attira ancor oggi un gran numero di curiosi, quasi che la cosa parrebbe giustificata da una buona dose di sadismo serpeggiante nell'animo del genere umano, o quantomeno macabra curiosità.
Nel corso del tempo questo genere di spettacoli sono diventati obsoleti, anche se sono ancora necessari ai nostri giorni, questo anche grazie al lavoro di particolari artisti che proprio qui, nella città di Bologna, hanno creato i loro macabri capolavori. Si tratta delle cere anatomiche che illustrano in modo anche raccapricciante, ma necessario, l'interno del corpo umano, opere mirabili di Clemente Susini, Giuseppe Astorri, Cesare Bettini e Leonida Berti realizzate tra la fine del seicento ed il settecento che si possono vedere nella collezione Luigi Cattaneo dell'Istituto di Anatomia dell'Università di Bologna e quelle di Ercole Lelli (1702-1766) e Anna Morandi (1714-1774) visibili a Palazzo Poggi. Queste collezioni presentano tutta la gamma di tecniche utilizzate nel corso della storia scientifica per la conservazione e la rappresentazione del corpo umano, come la mummificazione, la riproduzione in cera d'api pigmentizzata, l'essiccazione, la conservazione in formaldeide e via dicendo. Sembra un museo degli orrori, ma è la reppresentazione di ciò che noi siamo materialmente.
In calce vi lascio il link a queste due collezioni, mentre se volete info su come visitare il Teatro Anatomico potete dare un'occhiata a questi link, il promo è una bella descrizione storica del luogo, anche da ascoltare in audio, mentre qui potrete trovare info pratiche per la visita.
Sono stato qua dentro quasi un'oretta, nell'attesa di trovare un attimo in cui poter scattare la mia fotografia senza estranei nell'inquadratura, ed in questo tempo ho avuto modo di osservare il comportamento di molti visitatori, pensieri che vi confesso nell'articolo dedicato alla capacità di viaggiare.
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