Vanità, tutto è sempre e solo vanità

09.03.2025

L'importanza di vedere e di farsi vedere



In questa fotografia si capisce benissimo la grande importanza strategica che doveva aver avuto in passato il castello di Roccalanzona, posto in prossimita di due importanti vie di comunicazione: la via Francigena e la strada di Marialonga.

Questa fotografia è stata scatta dalle colline di Barbiano, sopra Felino, e la posizione dominante di Roccalanzona sulle valli circostanti appare subito evidente. Sullo sfondo, a destra, si nota anche la rupe di Pietra Corva. Il grande impatto di questa immagine è dovuto alla magnifica particolare giornata, con aria limpida ed un bel contrasto di luci.

Una delle principali peculiarità di Roccalanzanona è proprio la sua visibilità, si nota ed incute rispetto da lontano, visibile da molte località di pianura e di montagna.

Viene da chiedersi: castelli costruiti in luoghi così inospitali ed impervi, con pochissimo spazio a disposizione, costruiti in territori prevalentemente boschivi, incolti, poveri di risorse, per quale motivo? Quante persone avrebbero potuto ospitare o proteggere? Molte poche indubbiamente, un personaggio prepotente ed i suoi scagnozzi forse. E poi a costo di quali sacrifici? Poteva essere un rifugio temporaneo, non essendoci molto spazio per conservare viveri ed acqua, senza contare le difficolta per trasportarle fin lassù.

Forse allora questi castelli, su cui la storia narra comunque di imprese di conquiste, di assedi e di battaglie, più che per difesa o protezione, potevano essere opere di persuasione psicologica e di sfoggio materiale di potere, vanità e ricchezza. Il farsi vedere, il dominare i sudditi dall'alto di un luogo così impervio come aquile dalla vista aguzza, pronte a piombare giù con artigli affilati contro chiunque avesse osato mettere in discussione il potere costituito, poteva essere senza dubbio una vera e propria arma di persuasione di massa.

Ecco che un castello su un dirupo, poteva avere lo stesso significato di una pietra preziosa incastonata su un'anello: un simbolo, un'ostentazione, un "biglietto da visita". Davanti alla Verità l'abito non fa il monaco, ma davanti agli occhi annebbiati degli uomini dormienti si, assoltuamente si, in passato così come oggi.

L'edificazione di castelli in luoghi così particolari poteva anche avere un motivo più sottile, ovvero il tentativo di appropriarsi di luoghi che avevano un certo potere, o certe qualità. Non a caso infatti questi luoghi impervi ed antichi risultano abitati fin dagli albori dell'umanità, quando i nostri antichi antenati che noi chiamiamo impropriamente primitivi, conoscevano le energie della Terra, e sapevano dove edificare e dove stabilirsi, per giovare degli effetti energetici e psichici di queste energie.

Gli uomini che ambivano al potere successivamente potrebbero aver fatto come ha fatto la Chiesa quando ha invaso altre culture, ovvero appropriarsi delle tradizioni e delle conoscenze antiche, per farle proprie ed usarle a proprio vantaggio, o comunque presidiarle per evitare che altri ne potessero usufruire ed interrompere una tradizione, una radice nutriente.

Oggi vedere questi ruderi è rinfrancante per lo spirito ed un monito per gli uomini: tutte le nostre ostentazioni legate all'ego sono destinate a diventare macerie e polvere, come queste pietre testimoniano. Mentre il vedere la natura riappropriarsi dei suoi luoghi e dei suoi silenzi e letteralmente digerire e metabolizzare la rovina e l'oblio dell'uomo usurpatore e profanatore, è un segno ed una lezione sull'ineluttabile aridità di un percorso culturale di predazione.

Questo è il grande fascino di questi ruderi, parlano silenziosamente al nostro spirito e alle nostre arcane memorie.




Saggezza e sonorità medievali in questo bellissimo brano di Branduardi:

>>>   Il Viaggiatore senza Meta   <<<

free wild spirit - all rights reserved