Torrentismo

Ovvero il camminar con i piedi in acqua per risalir torrenti, gole, cascate e altre simili attività ...



Si viaggia per conoscere e per capire, ma se si segue la corrente si approda infine al mare, e li ci si perde nell'immensità ! Il vero viaggio, per conoscere e per capire, è un viaggio a ritroso, controcorrente, verso le sorgenti, li possiamo arrivare all'origine, e a noi stessi. A volte quando si cammina controcorrente per molto tempo, si viene presi quasi da un senso di paura, di angoscia, ci si rende conto che ci si stà allontanando dalla confortevole località di quello che pensiamo di essere, per avventurarci in qualcosa di più profondo e sconosciuto, di quello che forse veramente siamo, ma che non conosciamo minimamente. L'esplorazione corre sempre su un doppio binario, interiore ed esteriore. Più che in qualsiasi altro luogo, quando si cammina dentro un torrente scavato in una stretta valle, si è soli con se stessi, mai così isolati, mai così vicini all'Acqua e alla Terra, così vicini alle origini.  

Camminare lungo un fiume, controcorrente, cercarne le sorgenti (ma non necessariamente), è una piccola avventura dentro e fuori noi stessi. Non a caso forse le più antiche e grandi civiltà sono nate attorno a grandi fiumi, e li hanno da sempre amati, temuti, rispettati e venerati come dei.

Le sorgenti a volte sono solo un miraggio, una necessità dell'uomo che non va oltre le apparenze, ed avendo lui stesso un inizio ed una fine (nascita e morte), non sa andare oltre se stesso e non capisce che non necessariamente tutto deve avere un inizio ed una fine. Se segui un fiume, vedrai che prima o poi il ramo principale si divide in due, ed ogni ramo si suddivide ognuno in altri rami più piccoli, e cosi via, fino a perdersi in una ragnatela infinitesimale: a volte la sorgente, in quanto tale, non esiste, altre volte invece si, ogni fiume, come ogni Dio, ha il suo carattere.

Mi piace molto camminare lungo fiumi, torrenti e ruscelli, sono luoghi naturali ricchi di vita e di suggestioni simboliche, come molti altri luoghi naturali particolari (come le grotte, le montagne o il bosco), sono luoghi dove la conformazione e le caratteristiche del paesaggio hanno affinità con il nostro spirito e la nostra anima, sono luoghi che, oltre ad esprimere sublime ed intima bellezza, hanno un potere particolare, quello di suggestionare il nostro animo, quello di invitare al raccoglimento e alla riflessione, non solo razionale. Ci sono energie in questi luoghi che vibrano in sintonia che le nostre profondità, che ci mettono in contatto con altre dimensioni, o quantomeno ci invitano ad esplorarle. Sono luoghi magici, ma la magia, come molte altre cose, per "funzionare" ha bisogno di fiducia e di amore, allora l'incantesimo si realizzerà !

Ogni tanto vale la pena di spogliarsi (in tutti i sensi) e andare a fare due passi lungo un fiume, in un bosco, sedersi davanti ad una cascata, sulle rive di un lago, o entrare in una grotta ! Ogni tanto bisogna cambiare dimensione, conoscere, sperimentare.

Chiusa la parentesi animistica, torniamo ora la mondo materiale, il torrentismo è una branca preferibilmente, ma non necessariamente, estiva dell'escursionismo, e consiste nel camminare lungo i corsi d'acqua, scoprire piccole valli e luoghi umidi, seguirne i meandri e pellegrinare in luoghi a volte  angusti, spesso bui, dove capita sovente di dover cercare un percorso per superare ostacoli e poter prosegurie, e non è raro che per proseguire non bastino le gambe, non basti camminare, ma occorra usare anche le braccia, arrampicare, scavalcare, strisciare, nuotare: un po' il contrario complementare dell'alpinismo o dell'escursionismo: anzichè salire alla ricerca di alte vette e di spazi vasti e luminosi, qui si scende a cercar luoghi angusti, bui e profondi, come canyon, forre e orridi, anzichè salire verso il paradiso, qui scendiamo verso l'inferno: sono mondi diversi, ma entrambi molto affascinati ! Non si seguono sentieri o vie, l'acqua è la via, si marcia su terreno scosceso, su massi instabili e scivolosi, alberi caduti, frane, cascate o pozze profonde: questi sono gli ostacoli che spesso formano barriere a volte insormontabili, capita anche di sentirsi ospite non gradito, e la montagna te lo fa capire in molti modi, per esempio tirandoti sassi o mettendoti paura, e mi raccomando date retta alla paura, non sfidate la montagna ! Ma non è sempre tutto così avventuroso, a volte si tratta solo di una bella passeggiata lungo le dolci sponde di un fiumiciattolo, ma le scoperte, piccole e grandi, sono sempre garantite.

Acqua è vita, e fin dalla più tenera età i miei ricordi migliori sono spesso legati all'acqua, all'acqua di un fiume in particolare. Risalire i corsi d'acqua è una delle mie attività preferite, d'estate è ancor più piacevole, visto che si può trovare refrigerio camminando direttamente nell'acqua fresca, arrampicarsi su per le rocce e scoprire angoli di mondo veramente molto suggestivi, solitari, selvaggi e rigeneranti, nel corpo e nello spirito. Generalmente quando vado in montagna o comunque a passeggiare, cerco possibilmente luoghi dove ci sia acqua, in qualsiasi forma: un fiume, un lago, una cascata, una sorgente, o il mare stesso come simbolica meta finale degli eterni cicli della vita: il vasto, profondo, tumultuoso ed insondabile destino verso cui tutte le acque scorrono, e noi siamo al settanta per cento acqua !

I fiumi ed i torrenti di montagna sono luoghi dove si possono osservare le forze primordiali della Natura in azione, luoghi dove queste forze modellano e forgiano costantemente il paesaggio, e luoghi dove il nostro spirito può sintonizzarsi con queste forze e riconcigliare in qualche modo il nostro rapporto con la Terra ed il pianeta. Per andare avanti devi superare piccoli o grandi ostacoli ad ogni passo, devi confrontarti ed interagire con gli elementi, non è come percorrere un sentiero, dove spesso è sufficiente camminare: qui ti bagni, ti infanghi, ti arrampichi, a volte devi nuotare, saltare, e poi scivoli, ti graffi, ti pungi, e a volte ti devi fermare e tornare indietro. Non è sfida, è curiosità, esplorazione, ricerca. A volte vedi luoghi paradisiaci, altre volte infernali, vedi una bellezza selvaggia, a volte brutale, che intimorisce, ma la Natura addomesticata non è mai stata molto attraente per me, preferisco il paesaggio "rozzo"  ma vero. 

Scendere in questi luoghi, si perchè i torrenti scavano e solcano il terreno, ed addentrarsi nel loro alveo è come scendere sotto pelle, sotto la superficie del pianeta, è come scendere un un luogo dove le primordiali forze creatrici e distruttrici si rivelano e agiscono, in un moto continuo e tumultuoso, per creare il paesaggio, per cesellare nei particolari quella magnifica opera d'arte chiamata Pianeta Terra !



Il Fiume Taro, alcune note personali.

Ho avuto la fortuna di nascere, crescere e vivere vicino ad un bel fiume, le mie prime avventure da bambino si sono svolte proprio sulle sue sponde, ho imparato ad amare e fotografare la natura proprio lungo le sue rive sassose e nei piccoli boschi che ne adornano il corso (la fotografia in questo senso, a livello amatoriale, è un atto d'amore).

Un fiume dal carattere volubile, a tratti dolce e tranquillo, altre volte rabbioso ed inquieto, sa essere aperto e sereno, ma anche imperscrutabile e drammatico, ma sempre affascinante e ricco di bellezza.  Un carattere molto simile al mio, forse per questo è nato un bellissimo rapporto tra me stesso ed il fiume, che mi accompagna da una vita: è il fiume probabilmente la mia anima gemella.

Ringrazio il fiume Taro per tutte le emozioni che mi ha regalato, e che continua a donarmi, o forse meglio dire che ha saputo tirar fuori da me stesso, e non ho altri modi per ricambiare i doni se non quello a me più consono, ritraendone e catturandone la bellezza attraverso le mie fotografia, un modo per ricordare, per tenere memoria di un paesaggio in continua e rapida trasformazione, farlo conoscere, scoprire, e rispettare.



Piccole avventure

Andar per torrenti, soprattutto quando si fa per conto proprio, senza seguire le indicazioni di nessuno e senza per forza visitare luoghi noti, è un po' come vivere una piccola avventura, anzi a volte una vera e grande avventura. 

L'avventura è un po' il sale della vita, quella scintilla che ti accende un fuoco interiore, quello della passione, un'inspiegabile energia che ti muove e ti spinge alla scoperta di cose nuove e mai viste. Queste piccole valli, che fin da ragazzo tanto adoro esplorare, nascondono spesso piccoli tesori, ed uno dei pregi è che poi questi tesori li conosco solo io, o in pochissimi altri, perchè questi luoghi sono spesso snobbati, ignorati e non considerati dal grande pubblico, anche quello naturalistico od escursionistico. E' una bellezza nascota, che non s'impone, non fa notizia, non è spettacolarizzata, una bellezza che va cercata con cura, e custodita gelosamente, affinchè possa rimanere tale. 

Oggigiorno per vivere un'avventura si pensa di dover fare per forza cose spettacolari o imprese al limite del possibile, magari per poter poi mettere la fotina sui social: io personalmente non ci trovo nulla di entusiasmante nemmeno nello scalare l'Everest oggi, che per salire è già tutto organizzato e devi pure metterti in coda e fare la fila dal gran numero di turisti che intasano i sentieri. 

Ho sempre avuto una visione avventuriera e romantica delle grandi imprese della storia, delle grandi scoperte e delle grandi esplorazioni, ma ultimamente sto leggendo alcuni libri sulla conquista dei poli, sulle grandi scoperte archeologiche, sulla conquista della luna, che francamente mi hanno molto deluso. Scoprire i retroscena di queste imprese lascia un retrogusto amaro nell'animo, perchè alla fine, al di la delle storie romanzate, travisate e idealizzate, la realtà è sempre la solita, dall'inizio dei tempi, e l'uomo non tradisce mai la sua indole e la sua piccolezza: il motore di tutto è sempre il denaro, il potere, il conflitto, la rivalità e lo spirito competitivo. 

Siccome nessuno di questi "valori" fa parte del mio essere, preferisco vivere le mie personali imprese, le mie intime avventure, lungo qualche piccolo e sconosciuto torrente di montagna, a ricercare per conto mio bellezza e significati, lontano dal chiasso e dalle valutazioni del mondo civile, spesso anche in completa solitudine (a dire il vero, quando sono in mezzo alla natura non mi sento mai solo), e se dovessi malauguratamente farmi male, come qualcuno mi rimprovera, non pretendo che alcuno perda tempo per venirmi a cercare, va bene anche così, e amen !

Concludo con queste bellissime parole scritte dalla grande Oriana Fallaci, che potrebbero apparentemente non avere nulla a che vedere con il torrentismo, ma hanno a che vedere con il modo di approcciarsi all'avventura, alla scoperta e al mondo:

"Gli uomini che andavano sulla Luna erano uomini sciocchi. Avevano sciocchi volti di pietra e non sapevano ridere, non sapevano piangere. La Luna per loro era un'impresa scientifica e basta, una conquista della tecnologia. Durante il viaggio non dicevano mai qualcosa di bello, solo numeri e formule e informazioni noiose, se alternavano lampi di umanità era per chiedere notizie di una squadra di football. Una volta sbarcati sulla Luna sapevano dire ancor meno. Al massimo pronunciavano due o tre frasi fatte. Poi piantavano una bandiera di latta, con movimenti da automa si abbandonavano a un cerimoniale di gesti scontati, e ripartivano dopo aver sporcato la Luna con i loro escrementi, che così restavano a testimoniare il passaggio dell'Uomo. Gli escrementi eran chiusi dentro scatolette, le scatolette venivano lasciate lì con la bandiera, e se lo sapevi non riuscivi a guardare la Luna senza pensare "Lassù ci sono anche i loro escrementi" ! Erano uomini sciocchi, perchè erano uomini privi di anima."

Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato



Note sulla sicurezza

Le mie fotografie e le mie descrizioni sono solo il racconto di mie personali esperienze, non voglio invitare nessuno ad affrontare questi percorsi, e se lo fate è solo a vostro rischio e pericolo, si declina qui ogni responsabilità. Questi luoghi non sono sicuri, nascondono molti pericoli, non sono percorsi da sentieri o altre forme di accessibilità, sono isolati e solitari, spesso nemmeno il telefono funziona, non sono adatti a famiglie. Le insidie sono tante: dalle pozze di acque profonde e turbinanti, al fango che ti inghiotte, ai sassi che cadono improvvisamente dall'alto, e poi serpenti, insetti, zecche e via dicendo, qui anche un piccolo problema può trasformarsi facilmente in un grande problema. Ne sconsiglio la visita ad un pubblico non adeguatamente preparato.


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